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Appio Latino Appio Latino / Piazza dell'Alberone

Alberone, i residenti chiedono di adottare il simbolo del quartiere: no del Campidoglio

Dal 2015 un gruppo di residenti si prende cura del giovane leccio piantato in piazza dell'Alberone. Da Marino a Raggi, bocciate tutte le richieste di adozione

Non è un albero monumentale. Eppure per i residenti del quartiere, il giovane leccio piantato nel 2015, rappresenta un simbolo. E' l' "Alberone", anche se in versione un po' minuta rispetto agli standard a cui, per decenni, ci si era abituati.

Alberone bene comune

Per prendersi cura del "Quercus Ilex" più famoso dell'Appio Latino, un gruppo di cittadini ha deciso di costituire un'associazione. E dal 2015 che questi residenti si stanno dando da fare, soprattutto d'estate, per innaffiare l'albero. "Abbiamo subito fatto richiesta all'amministrazione per ottenere in adozione l'albero – spiega l'associazione Alberone Bene Comune – ma la risposta che abbiamo ottenuto, in quell'occasione, era che l'albero doveva ancora attecchire". All'epoca il sindaco di Roma era Ignazio Marino. Oggi che la prima cittadina è Virginia Raggi, è stata presentata una nuova richiesta. Il risultato, nella sostanza, è rimasto stesso: niente fa fare.

Niente adozione

Il Dipartimento Ambiente, con un atto protocollato il 15 gennaio, ha risposto ai residenti. "Spiace dover comunicare che l'aiuola alla base dell'albero (Alberone) non è equiparabile ad area verde pertanto non può essere adottata ". Non lo è perchè, ha chiarito il Dipartimento, non rientra nelle linee guida previste in materia di adozione delle aree verdi.

Uno stimolo per cittadini ed amministrazione

"Nel 2015 ci hanno risposto che non potevamo adottare l'area perchè la pianta doveva ancora attecchire, oggi invece perchè non è equiparabile ad un'area verde – commenta Guglielmo Calcerano, tra i fondatori dell'associazione Alberone Bene Comune – chiederemo spiegazioni al Servizio Giardini e valutiamo anche la possibilità d'intraprendere un ricorso al TAR". Sul motivo per il quale è stata chiesta l'adozione, Calcerano ha spiegato che "potrebbe diventare lo stimolo per i cittadini a prendersi cura degli alberi e per l'amministrazione a concedere questa possibilità anche per il verde verticale, e non solo orizzontale". 

Il precedente: il leccio di Marino

Nei confronti del giovane leccio, nonostante la chiusura del Campidoglio, non sono mancate in questi anni le premure di residenti ed esercenti. Ancora brucia il ricordo dell'altro Alberone, morto nel volgere di pochi mesi. Era stato messo a dimora nel 2014, durante l'amministrazione di Ignazio Marino e la sua piantumazione era stata annunciata con enfasi e proclami. Quel leccio però, probabilmente per una lesione subìta dalle radici, è durato un anno. Poi si è seccato.

Il regolamento per il verde

Per scongiurare la possibilità che anche l' "Alberello" possa seguire la stessa sorte, i residenti si sono organizzati. Ed a turno, soprattutto nella stagione calda, si sono dati da fare per innaffiarlo e pulirlo da cicche e cartacce. L'adozione, di fatto, è avvenuta in maniera spontanea. Si tratta di capire se il nuovo regolamento per il verde, da tempo annunciato, contempli la possibilià di adottare anche gli alberi. Il primo, nel caso, si trova all'Appio Latino. Ed è già stato opzionato.

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