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Autodemolitori, Santori:"Da 20 anni si parla di trasferimenti. Manca un piano serio"

La vicenda del rottamatore sequestrato in via dell'Almone, ha riacceso l'attenzione anche sugli altri "sfasci" presenti in città. Santori: "Sono trascorsi 20 anni da quando gli autodemolitori dovevano essere trasferiti. Serve un piano serio"

La notizia e le foto dei sigilli all'impianto di rottamazione di via dell'Almone, è nota.  Ha  suscitato molta impressione, perchè viene contestata la modalità con cui sono stati smaltiti i rifiuti inquinanti. Soprattutto, ciò che ha colpito l'opinione pubblica, è il fatto che questo presunto illecito, sia avvenuto difronte al Parco della Caffarella ed a pochi metri dalla sorgente dell'Acqua Santa, come i romani chiamano la Fonte Egeria. La notizia,  ha contribuito a riaccendere il dibattito sulla presenza di questi e simili autodemolitori. Un tema che da tempo residenti e comitati locali stanno denunciando e che ora, sta acquisendo rilevanza anche a livello istituzionale.

LA SALUTE DEI ROMANI - "La questione dei rifiuti inquinanti smaltiti in prossimità delle falde dell'Acqua Egeria, in zona Appia, desta grande preoccupazione alla luce del fatto che su Roma sono ancora presenti numerosi rottamatori che ancora devono essere delocalizzati - ha osservato in giornata il Consigliere regionale Fabrizio Santori - Questa è l’ennesima situazione presa sottogamba dalla Giunta Marino. Infatti da due anni gli uffici sono completamente fermi, con grave rischio per la salute di molti romani”. In effetti, come i cittadini più volte hanno ribadito, le proroghe che hanno consentito agli autodemolitori di restare al loro posto, non sono mancate.

UN PIANO SERIO - "Trascorsi vent’anni da quando fu deciso che gli autodemolitori dovessero essere trasferiti fuori dai centri abitati - ricorda Santori - credo sia ora di prendere in considerazione un concreto piano di delocalizzazione che sappia tutelare i territori di pregio ma, allo stesso tempo e con altrettanta premura, dare una risposta alle centinaia di imprenditori che da anni proseguono la propria attività di autodemolizione e rottamazione tra innumerevoli e costose strutture commissariali a suon di ordinanze di proroghe di autorizzazione, che si ripetono nella precarietà di anno in anno". Dunque, la richiesta è quella di un piano in grado di soddisfare tutti. Cittadini che non vogliono gli autodemolitori inseriti nel contesto urbano o addirittura in aree di pregio. E titolari delle aziende di autodemolizione, a cui Santori chiede sia garantito il diritto ad esercitare la propria professione, con maggiore continuità.

IL TAVOLO - "Dopo le diverse quanto discusse gestioni commissariali, ora che la competenza è tornata al Dipartimento Ambiente di Roma Capitale - conclude la nota il Consigliere Regionale -  chiediamo al sindaco Marino l’urgente necessità di convocare un tavolo che possa programmare delle concrete politiche di delocalizzazione. Anche perché numerosi impianti di autodemolizione, ben più impattanti dal punto di vista ambientale e della sicurezza urbana, si trovano a Roma ancora a pochi passi da centri abitati densamente popolati”.

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