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Autodemolitori via dell'Almone: la storia di un complicato trasferimento

Incontri in Campidoglio, raccolte firme e atti amministrativi votati in due municipi, non sono per ora bastati per ottenere lo spostamento degli autodemolitori di via dell'Almone. Eppure sono dentro ad un parco regionale ed a pochi passi dalla Fonte Egeria

Il trasferimento degli autodemolitori presenti in via dell'Almone è un tema che attraversa due municipi. Ma in generale riguarda tutta Roma perchè, quegli "sfasciacarrozze", si trovano a pochi passi da una delle aree più apprezzate dai cittadini della Capitale: il Parco della Caffarella.

L'INCENDIO -  Nel 2009 una colonna di fumo, levandosi in cielo, colpì in maniera irreversibile le coscienze di molti residenti, poichè proveniva proprio da uno di quegli autodemolitori. Si cominciò a temere per la salute delle acque del vicino Almone, ed in generale per il rilascio di oli esausti nel terreno circostante. Ragioni più che valide, per alimentare le preoccupazioni dei residenti e dei volontari del Comitato Amici del Parco. Da allora, non sono mancate pubblicazioni, incontri istituzionali, atti amministrativi approvati e, da ultimo, una petizione.

LE RICHIESTE DI COMITATI E CITTADINI - Quasi settecento cittadini hanno sottoscritto la raccolta firme che il Comitato di Quartiere Statuario Capannelle, in accordo con la Comunità Territoriale del VII Municipio, ha lanciato su change.org. "Nessuna proroga alla delocalizzazione degli autodemolitori", recitava il testo della petizione. "I fatti recenti dimostrano quanta ragione avessimo nel chiedere l'immediato spostamento di questi sfasciacarrozze" commenta al telefono il Presidente del CdQ Guido Marinelli. Stessa soddisfazione, abbiamo registrato tra i volontari del Parco della Caffarella, che hanno seguito anche l'iter amministrativo di una vicenda che ha riguardato due municipi. Già perchè, via dell'Almone, rappresenta una delle strade di confine tra i due enti di prossimità. Motivo più che sufficiente per interessare entrambe i Municipi.

L'IMPEGNO DI DUE MUNICIPI - L'ente di prossimità più solerte, sembra sia stato quello guidato dal presidente Catarci. L'VIII Municipio infatti,  ha approvato la propria risoluzione  il 24 giugno scorso. Questo significa che è riuscito a farlo un settimana prima della scadenza dell'ultima proroga stabilita dal Campidoglio. La Giunta Marino, attraverso una delibera, aveva infatti prorogato la permanenza degli autodemolitori di un anno, vale a dire fino allo scorso 30 giugno. Tuttavia, dava la possibilità di procrastinare ulteriormente la loro presenza, sino alla fine del 2015. Come si diceva la richiesta dello spostamento degli sfasciacarrozze ha interessato anche un altro municipio: il VII. Qui, il Consiglio si è reso protagonista di una tormentata vicenda che ha portato all'approvazione di un atto amministrativo più debole, la mozione. Successivamente  però, anche nel VII è stata elaborata  una versione più impegnativa, ovvero la risoluzione. E' stata tuttavia presentata il 30 luglio e, per assenza di consiglieri in aula, non è stata discussa.

REATI AMBIENTALI -"Non me la sono presa – ci confida il Consigliere Davide Tutino, che ha portato la risoluzione in Municipio VII – perchè effettivamente era l'ultimo punto da votare nell'ultima seduta prima delle vacanze estive. Se ne riparleràcomunque alla prima occasione utile, cioè a settembre" ci spiega il Consigliere, che anticipa alcune novità "rispetto alla mozione in Commissione Ambiente abbiamo inserito, anche grazie al contributo del Movimento 5 Stelle,  il tema dei reati ambientali. Ed a questo punto io credo che il trasferimento vada fatto prima possibile, anche negli interessi di chi ha questi impianti di autodemolizione perchè, se poi si configura un reato ambientale, allora si interviene con la chiusura dell'impianto ed il trasferimento diventa decisamente più complicato" conclude Tutino, insieme a Laddaga, firmatario della risoluzione. Insomma, anche se con metodi e tempi differenti, i cittadini e la politica sembrano convergere su un obiettivo: lo spostamento degli autodemolitori dal parco dell'Appia Antica è necessario. E possibilmente va fatto anche in tempi brevi. 

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