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Ex Cartiera via Assisi: si raccolgono le firme per riqualificare l’area

Il Comitato Appio Tuscolano ha attivato una raccolta firme per chiedere d'intervenire nei confronti di una struttura "sede ormai di spaccio, degrado e microcriminalità". Si chiede una bonifica ed un progetto di riqualificazione

Il futuro dell’ex Cartiera di via Assisi, continua ad essere molto nebuloso. Finora non ha sortito alcun effetto la ribalta mediatica. Non sono serviti a granchè né i dibattiti né le telecamere dei programmi televisivi. Ancor meno efficaci sono risultati le interrogazioni mosse ad ogni livello istituzionale, quasi sempre da Fratelli d’Italia.

LA PETIZIONE - Di recente, ha provato a riaccendere l’attenzione su quanto avviene all’interno dell’ex Cartiere, il Comitato Appio Tuscolano. Lo ha fatto attivando una petizione su piattaforma change.org . E sinora hanno aderito oltre 300 cittadini. Con la raccolta firme virtuale, si vuole “vuole sottoporre ancora una volta, all'attenzione di tutte le istituzioni competenti, la pericolosità della struttura, causa di preoccupazione e disagio per i residenti delle vie limitrofe”.

CONDIZIONI DISUMANE - L’edificio, descritto come “sede di spaccio, degrado e microcriminalità” sembra preoccupare alcuni abitanti della zona, che si dicono in ansia anche per “chi vive in condizioni talmente fatiscenti, convivendo quotidianamente con odori nauseanti, e fronteggiando inoltre pericolosi crolli ed incendi che puntualmente si susseguono nello stabile”. L’ultimo, neppure un mese fa.

LE PROPOSTE - Quello che il Comitato Appio Tuscolano chiede “non è  soltanto sensibilizzare chi di dovere ad intervenire prontamente per una risoluzione definitiva della problematica, ma anche di realizzare un vero e proprio progetto a lungo termine di riqualificazione e bonifica totale dell'area”.  Più pragmaticamente si propone di “mettere a disposizione di giovani ed anziani luoghi aggregativi; significa concretizzare, in qualsiasi ambito futuro di ricostruzione dell'immobile, progetti a carattere socio-culturali, sviluppati negli anni dal Comitato secondo le esigenze dei residenti del quartiere . Significa - si legge infine nella petizione -  garantire alle famiglie italiane che sono costrette a vivere all'interno, un'adeguata sistemazione in alloggi popolari”.

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