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Acca Larenzia, manifesti con saluti romani e celtiche: Idv contro Alemanno

Venerdì la commemorazione dell'uccisione dei tre giovani missini uccisi il 7 gennaio 1978. In città sono comparsi manifesti con saluti romani e celtiche. Il segretario Idv - Lazio: "Vorremmo sapere cosa ne pensa Alemanno"

accalarentia2Si avvicina anche quest'anno la commemorazione dell'attentato di Acca Larentia e come ormai tradizione anche quest'anno si accendono le polemiche. Sono i manifesti affissi in città a far discutere e a creare polemica, con il segretario Idv Lazio Vincenzo Maruccio che chiama in causa direttamente Alemanno.

"Vorremmo sapere”, attacca Marruccio, “cosa ne pensa il censore di manifesti Alemanno delle affissioni apparse a Roma, senza firma e con un'abbondanza di simbologia fascista, che la metà basterebbe per l'ipotesi di reato di apologia. Saluti romani, croci celtiche e quant'altro, per ricordare l'anniversario dell'attentato di Acca Larentia".

"E tutto questo - aggiunge l'esponente Idv - sui muri della nostra città, senza che il sindaco minacci platealmente azioni giudiziarie oppure, come ha fatto in passato per manifesti a lui sgraditi, attivi gli uffici per rimuoverli. La verità è che per Alemanno fare i conti con gli anni di piombo significherebbe fare i conti con la propria storia". Secondo Maruccio, "si può ricordare uno dei momenti più drammatici della storia recente di questa città anche senza simboli fascisti: sarebbe il primo passo per fare finalmente i conti con il nostro passato e evitare che simili vicende si ripetano in futuro".

Venerdì prossimo in via di Acca Larenzia come ogni ci sarà il cosiddetto “Presente” per ricordare Francesco Ciavatta, Franco Bigonzetti e Stefano Recchioni, tre giovani missini uccisi il 7 gennaio 1978 davanti alla sede del Msi-Dn nel quartiere Tuscolano a Roma.

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