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Movida all'Alberone, replica l'Hopificio: "Contro di noi una campagna denigratoria"

La birreria di via Cesare Baronio, si difende dalle accuse di alcuni residenti e chiede il diritto di replica, inoltrando una lettera di diffida per diffamazione

Tramite il proprio legale, la birreria di via Cesare Baronio, risponde alle accuse di alcuni residenti dell'Alberone, diffidando dal proseguire con attività lesive in quanto emulative e diffamatorie del diritti all'immagine, al nome, alla dignità e alla reputazione della società", ovvero del locale "denominato Birreria Popolare, noto anche come Hopificio".

Segnalando lo stazionamento di giovani, nell'area prospicente il locale, un'abitante che aveva voluto restare anonimo, ci aveva spiegato che "i clienti rimangono lì fino anche alle due di notte, e noi non riusciamo a prendere sonno". Per l'Hopificio però, le cose stanno diversamente. Secondo quanto scrive l'avvocato Sara De Angelis, che ha ricevuto mandato dalla Birreria Popolare   "Il locale  è ormai da tempo divenuto bersaglio di varie attività" tra le quali si cita " il lancio di gavettoni, di uova, di sassi e di altri oggetti" che sarebbero state "opportunamente denunziate alla competente Autorità di polizia e dalla stessa accertate".

Inoltre, si sottolinea come verso la birreria sia  "iniziata una vera e propria campagna denigratoria nei confronti dei gestori e degli avventori del locale, inviando una continua serie di esposti alla polizia locale richiedenti l'intervento delle forze dell'ordine, a motivo di asseriti e mai riscontrati episodi di disordini pubblici, schiamazzi notturni, imbrattamento della piazza e simili".

Il legale assunto dall'Hopificio, fa anche riferimento "all'articolo pubblicato in data 5 novembre sul web-blog (Sic!) Roma Today, ultimo in termini di tempo di una lunga serie di interventi sul medesimo giornale online, in cui veniva insinuato, tramite chiari ed inequivocabili riferimenti, che presso il locale venisse effettuata illecita attività di vendita di alcool a minorenni e che la circostanza che diverse persone si trovassero a transitare e a conversare sulla piazza Cesare Baronio, dipendesse esclusivamente dalla presenza del locale".  Tuttavia, "la lunga serie di interventi" cui si fa riferimento, non trova alcun genere di riscontro. La questione è stata infatti trattata solo nell'occasione dell'articolo citato. Inoltre, come si può facilmente riscontrare, in nessun passaggio  si fa mai riferimento, nè diretto nè implicito, alla presunta vendita di alcool a minorenni. 

L'Avvocato De Santis, tiene infine a sottolinere che "l'articolo è stato casualmente pubblicato nella medesima data in cui è stata depositata, presso il comando di Polizia Municipale di Roma VII una lettera di segnalazione di 'gravi problemi di ordine pubblico in Piazza Cesare Baronio nella notte tra il 3 e il 4 ottobre', a firma di sole dodici persone. Nella data indicata nella lettera, si è effettivamente verificato un controllo da parte delle forze dell'ordine ad esito del quale è risultato esclusivamente il pieno rispetto delle norme di legge da parte dei gestori del locale nostro rappresentato". 

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