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Parco della Caffarella, ritrovato corpo di un lavavetri somalo: è omicidio

Il ritrovamento è avvenuto ieri mattina poco dopo le 9.10. A segnalare il corpo alcuni ciclisti frequentatori del parco. L'autopsia ha accertato che si è trattato di omicidio e che la morte è avvenuto tra mezzanotte e le 3

Era solito lavare i vetri al semaforo posto all'incrocio tra via Appia Pignatelli e via dell'Almone. Viveva in una tenda all'interno del Parco della Caffarella, e proprio all'interno di quel parco alcuni ciclisti hanno notato il suo cadavere ieri mattina poco dopo le 9.10.

E' giallo sulla morte di un lavavetri somalo, Farah Ali Hassan. Il volto dell'uomo presentava delle tumefazioni, fatto che da subito ha fatto propendere i carabinieri per la pista dell'omicidio. Un'ipotesi ulteriormente confermata dall'autopsia svolta ieri dal medico legale.

L'esame autoptico ha determinato l'ora della morte, fissandola tra mezzanotte e le tre della notte prima del ritrovamento. Sono state inoltre  rilevate tumefazioni al volto e una ferita alla nuca provocata da un corpo contundente di cui però non è stata trovata traccia.

I carabinieri di via Inselci che si occupano delle indagini hanno interrogato gli abituali frequentatori del parco. A carico dell'immigrato non risulta alcuna denuncia per disturbo della quiete pubblica.

Sulla vicenda c'è da registrare il commento del Gruppo per i diritti umani Everyone: “E' un fatto orribile, ma ancora più inquietante è la censura attuata da tutti i media italiani di fronte all'episodio, che è stato divulgato senza alcun rilievo, come se si trattasse di un evento senza importanza. Se al posto di un nero senegalese vi fossero stati una donna o un ragazzo italiani, i giornali ospiterebbero la notizia nelle prime pagine e da ogni parte si solleverebbe un allarme violenza nella Capitale".
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