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Da Tor Fiscale a Morena gli interventi di riqualificazione urbanistica sono fermi al palo

I Programmi Integrati d'Interventi (PRINT) previsti nel territorio municipale non sono mai decollati. Ne ha parlato l'ex Assessore Caudo con i residenti che, soprattutto nel caso di Tor Fiscale denunciano "l'inerzia dell'amministrazione"

In materia urbanistica sono molti i nodi da sciogliere nel Municipio VII. Sono così tanti che diventa difficile trattarli nel corso di un solo pomeriggio. Tuttavia l’ex assessore capitolino Giovanni Caudo, lunedì 12 marzo non si è tirato indietro. E nel corso dell’incontro che ha avuto con le realtà del territorio municipale, ha provato ad affrontare le questioni più spinose.

I PROGRAMMI INTEGRATI - A giudicare dalle domande ricevute i temi maggiormente avvertiti dalla cittadinanza sono essenzialmente tre. In primo luogo il diritto ad una partecipazione vera, basata sulla trasparenza e sulla reale interazione. Sul piano più strettamente urbanistico, sotto i riflettori sono finiti i Programmi Integrati (PRINT) ed i Consorzi opere a scomputo. Al primo strumento, previsto all’interno del piano regolatore, si è tentato di ricorrere più volte nel territorio municipale. Con il Print infatti da Morena a Tor Fiscale, in cambio di alcune volumetrie riconosciute ai privati, vengono acquisite aree da destinare a funzioni pubbliche. Ed in alcuni casi se ne avverte drammaticamente l'esigenza. E' ad esempio il caso di Morena, dove non esistono aree verdi che non siano private. Tuttavia i programmi Integrati sono fermi al palo. Ma se non si interviene subito rischia di esser troppo tardi. Basta guardare dall'alto la mappa di Morena – fa notare Aldo Pirone, della Comunità territoriale – di aree inutilizzate, da destinare a servizi pubblici, già oggi resta molto poco”.

IL PRINT DI CIAMPINO - Ci sono anche altri due Print che ricadono nel territorio municipale. Uno era previsto a Ciampino e  l'altro a Tor Fiscale. “Su Ciampino mi sono molto divertito – ha ironizzato Caudo, durante l'incontro con la cittadinanza – lì ad un certo punto è stato evidente che il costruttore cercava di spaccare il capello in quattro per non realizzarlo”. Caudo non aveva mai nascosto le proprie perplessità su quell'operazione. D'altra parte come tante volte ricordato dal Movimento Cinque Stelle, in quel Programma Integrato erano finiti anche “62 abusi edilizi dichiarati incondonabili e sui quali pende un'ordinanza di demolizione da parte del Comune di Roma, sospesa dal ricorso al TAR del Gruppo Cavicchi”. Dopodichè, come ha ricordato Caudo,  “ottenuto il cronoprogramma abbiamo visto che chiedevano 10365 giorni dall’inizio dei lavori per procedere agli abbattimenti”. Vale a dire 28 anni. Tanta roba. Troppa. E così fine del Print. Almeno per l’amministrazione uscente.

PRINT TOR FISCALE - Ma c’è anche un altro "Programma Integrato" che ricade nel territorio municipale.“Il Print di Tor Fiscale mi piaceva ed era a buon punto” ha ricordato Caudo. Ma anche quello si è arenato.  Come ha spiegato a margine dell’incontro il locale Comitato di Quartiere “se venisse realizzato, consentirebbe di migliorare l’Asse degli Acquedotti” ovvero il percorso ciclabile che mette in comunicazione i parchi del VII Municipio. Inoltre “permetterebbe di raggiungere più facilemente la metro A non solo ai residenti, ma anche ad esempio a chi viene da Quarto Miglio. E poi c’è la questione di un asilo, da 300 posti, già finanziato e progettato. Ma è tutto fermo”. Lo è dallo scorso marzo. Tanto tempo. Troppo. “Abbiamo paura che alla fine possa scadere – osserva il CdQ - Uno strumento urbanistico diventa oblsoleto se cambiano le norme.E  l’inerzia dell’amministrazione purtroppo è stata evidente”.

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