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San Giovanni Appio Latino / Viale Amelia

San Giovanni: una fiaccolata per ricordare l’adolescente che combatteva la mafia

Fiaccolata in viale Amelia per ricordare Rita Atria. La giovane testimone di giustizia a 17 anni , appreso dell’omicidio del giudice Borsellino, si tolse la vita gettandosi dalla finestra

Rita Atria era una testimone di giustizia. Lo era diventata dopo la morte del fratello, avvenuta nel 1991. Il secondo lutto in famiglia. Una vita travagliata, che aveva conosciuto una svolta anche grazie alla presenza del giudice Borsellino, alla cui morte la giovane collaboratrice di giustizia non seppe reagire.  Rita si tolse la vita una settimana più tardi, gettandosi dall’appartemento dove viveva. Nel pomeriggio di giovedì 4, l’Associazione daSud, l’Associazione Rita Atria ed il  presidio Libera Municipio VII, con il Patrocinio dell’Ente di prossimità, hanno organizzato una fiaccolata in suo ricordo. L'iniziativa si svolgerà davanti al caseggiato di via Amelia, dove la ragazza aveva vissuto in incognito.

LA VITA A PARTANNA - La giovinezza di Rita è stata incredibilmente difficile. Prima della morte del fratello, era  già stata segnata dall’omicidio del padre, crivellato di colpi quando lei aveva appena 12 anni. Troppo, per una ragazza sensibile  divenuta presto anche sola. La cognata, unica confidente, dopo la morte del marito divenne un’importante collaboratrice di giustizia. Un disonore per la famiglia, che portò Rita ad esser lasciata dal proprio fidanzato. E che sviluppò anche un’altra conseguenza: la scelta di divenire, a sua volta, una testimone.

RITA ATRIA E GLI AFFETTI - Nel breve percorso che ha accompagnato la vita di questa donna, svolse un ruolo chiave il giudice Borsellino. “ Rita incontra il giudice Paolo Borsellino – leggiamo nel sito che le è stato dedicato -  un uomo buono che per lei sarà come un padre, la proteggerà e la sosterrà nella ricerca di giustizia; tenterà anche qualche approccio per farla riappacificare con la madre”.  La morte di questa figura così carismatica, è devastante per Rita che nel frattempo è stata ripudiata dalla madre. Un disonore insopportabile il pentimento, tanto da spingerla a recarsi in cimitero  “con un martello e, dopo aver spaccato il marmo tombale – leggiamo sempre su ritaatria.it - ruppe pure la fotografia della figlia”.

IL GIUDICE BORSELLINO - “Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c'è nel giro dei tuoi amici. La mafia siamo noi ed il nostro modo sbagliato di comportarsi - scriveva la giovane testimone di giustizia, prima di aggiungere -  Borsellino sei morto per ciò in cui credevi ma io senza di te sono morta”. Rita si tolse la vita gettandosi dal palazzo dove era andata a vivere, pochi giorni dopo l’omicidio del giudice.

TENERE ALTA LA GUARDIA - "Rendere omaggio a Rita Atria nel giorno in cui avrebbe compiuto il suo quarantesimo compleanno – ha dichiarato  il presidente del VII Municipio Susi Fantino - è un'occasione per ricordare il suo coraggio e la sua ribellione alle logiche mafiose, ma allo stesso tempo è un modo per tenere alta la guardia di fronte al radicamento sempre più esteso della criminalità organizzata nella nostra città, come testimoniano gli ultimi casi di cronaca nera". La fiaccolata si svolgerà a partire alle 18.30 davanti al civico 23 di viale Amelia.

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