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Fiume Almone: anche la Regione si attiva per bonificarlo

Una riunione in Regione permette di affrontare tante delle problematiche da tempo denunciate dal Comitato per il Parco della Caffarella. “Dopo quest’incontro sull’Almone si cominceranno a considerare i fiumi del Lazio non più solo come condotte fognarie”

La triste storia dell’Almone, un tempo sacro ed oggi ridotto a discarica, potrebbe cambiare decisamente. Un nuovo capitolo, forse decisivo, potrebbe essere inserito nella millenaria storia di questo fiume. Grazie all’interessamento dei volontari del Comitato per il Parco della Caffarella e degli Enti locali che dal Comune alla Regione hanno deciso di ascoltarli.

LA RIUNIONE IN REGIONE - Martedì 18 febbraio presso la Direzione Regionale Ambiente, si è infatti tenuta una riunione per risolvere, citiamo testualmente la lettera di convocazione, le problematiche dell’ “Almone reiteratamente sollevate dal Comitato per il Parco della Caffarella”. All’incontro, ci fa sapere Roberto Federici, del suddetto Comitato “ Erano presenti la Direzione Regionale Ambiente (sia nel settore acque che in quello del suolo) che presiedeva la riunione, il Consorzio di Bonifica, l’ACEA Ato2, il VII Municipio, l’Assessorato Ambiente del Comune, il Comitato per il Parco della Caffarella, l’Ente Parco Appia Antica e la Direzione Regionale dei Parchi”.

IL TAVOLO DI CONCERTAZIONE - Tre ore di riunione dai risultati che, stando almeno alle dichiarazioni d’intenti, sembrano davvero positivi.”Sono state accettate la gran parte delle richieste del Comitato” spiega Federici, e quindi “L’attività di bonifica dell’Almone sarà effettuata per la prima volta attraverso un tavolo di concertazione che s’incontrerà periodicamente, e che vedrà la presenza di tutti i soggetti interessati, compresa la Provincia di Roma, oggi assente. Inoltre verrà redatto un protocollo d’intesa per la gestione dei corsi d’acqua”. Si tratta di una novità assoluta. Ed infatti “ L’Almone  sarà il primo fiume del Lazio a fruire di una gestione coordinata e stabile. Insomma sarà l’apripista per una politica fluviale finalmente diversa”.

SCARICHI ABUSIVI  E CONTROLLI - Ma c’è dell’altro. “Verrà richiesto a tutti gli Enti interessati, a cominciare dal settore acque della Provincia, un rapporto sulle concessioni agli scarichi nei vari corsi d’acqua del bacino dell’Almone. Inoltre verrà dato mandato alle Guardie Provinciali e ai Guardiaparco di effettuare un controllo degli scarichi abusivi”. Un problema di non poco conto, dal momento che nel fiume sono stati rinvenuti tassi d’ inquinamento superiori a 2 milioni di coliformi fecali. Ed anche per questo “Verrà richiesto all’ARPA Lazio un’analisi puntuale della situazione biochimica delle acque dell’Almone e dei fossi ad esso tributari”. C’è ancora un’annosa  questione sul piatto che il Comitato non ha mancato di ribadire: la presenza degli autodemolitori nel parco dell’Appia Antica. Ed a tal proposito “si è ribadito che questi dovranno essere spostati”.

DEPURATORI E COLLETTORI - Sul piano dei depuratori, già a seguito dell’incontro tenutosi nella IV Commissione di Roma Capitale, l’ingegnere delegato da Acea Ato 2 aveva spiegato che la realizzazione del collettore fognario di Quarto Miglio sarebbe iniziata entro un mese. Ribadita la tempistica, si aggiunge un’altra buona notizia. “La Regione comunica altresì che i lavori per l’ampliamento del depuratore di via Lucrezia Romana  in zona Ciampino -  fa sapere il Comitato - sono realizzati al 40%”.

FIUMI E NON PIU' FOGNE - A latere dell’incontro, il Comitato commenta che “ forse dopo questa riunione sull’Almone si cominceranno a considerare i fiumi del Lazio non solo come condotte fognarie in cui si può scaricare impunemente stante”. Situazione dovuta ad “una legislazione locale contraddittoria, all’assenza di un coordinamento fra gli enti e causata anche dalla scarsità di controlli che gli stessi Enti locali avrebbero dovuto richiedere”. In sostanza, si sta per voltare pagina. Almeno, l’auspicio e le premesse sembrano davvero queste.

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