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Stop allo spreco alimentare: c'è un mercato a Roma dove non si butta niente

Ogni sabato raccolgono l'invenduto e lo redistribuiscono

Frutta e verdura invenduta che viene raccolta a distribuita gratuitamente. L'iniziativa contro lo spreco alimentare, nei marcati rionali di Torino e soprattutto di Milano, è ampiamente sperimentata. A Roma invece, la campagna viene realizzata soltanto all'ombra del centro commerciale Happio. E' lì, tra i banchi dello storico mercato dell'Alberone, che dalla scorsa estate ha preso avvio l'iniziativa.

I volontari col fratino giallo

"Prima d'incominciare – racconta Viola de Andrade Piroli – ho fatto una serie di sopralluoghi. Mi sono serviti sia per confrontarmi con i vari commercianti che per capire quali sarebbero stati i destinatari". Viola è una volontaria di Baobab Experience ed ha deciso di portare avanti quest'iniziativa insieme all'antropologo africanista Francesco Fanoli, ed al giovane Yacouba Sangare, un rifugiato della Guinea Conakri con cui è entrata in contatto attraverso l'esperienza di Baobab.

Le esperienze in giro per l'Italia

"Paolo Hutter, fondatore dell'Eco dalla Città, mi aveva spiegato delle difficoltà che stava incontrando nel lanciare il progetto, già attivo a Milano e Torino, anche nella Capitale. Ho pensato che il problema fosse risolvibile, e quindi sono andata a fare dei sopralluoghi. Inizialmente ero orientata per il mercato di San Lorenzo, poi ho finito con l'optare su quello dell'Alberone, dove siamo presenti tutti i sabato dalle 14.30 alle 17".

Cosa aspettarsi

L'iniziativa, sta progressivamente prendendo piede, grazie alla collaborazione dei commercianti. "All'inizio era magari un po' frustrante, ma devo dire che c'è stato un crescendo ed infatti, lo scorso sabato, abbiamo ridistribuito 130-150 chili di cibo. Parliamo di frutta e verdura, ma non solo – spiega Viola – recuperaiamo anche il pane, che è richiestissimo, e talvolta biscotti, pasta fresca ed un po' di formaggio".  A beneficiarne sono, ogni volta, decine di persone. "Vengono sia le signore che, in precedenza, andavano spontaneamente  a chiedere l'invenduto,  sia quanti erano abituati a raccogliere  frutta e verdura direttamente da terra". E' sicuramente più dignitoso recuperarli da Viola, Francesco e Yacouba, ma non è necessariamente più semplice per chi vive da anni un'alienante condizione di disagio economico. "Ma progressivamente arriveremo anche da loro" promette fiduciosa la volontaria. Il suo lavoro, insieme a quello degli altri due collaboratori, è encomiabile. Per l'aiuto che offrono alle famiglie indicenti e per gli sprechi alimentari che combattono. Un'iniziativa condivisibile assolutamente da replicare.

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