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Coronavirus e nuovi poveri: a San Giovanni è triplicata la richiesta dei pacchi alimentari

Il centro Caritas di San Giovanni lancia l’allarme: “Vengono persone che fino a pochi giorni fa erano come tante, ma a cui poi è crollato il mondo addosso”

La quantità di cibo donata rischia di non essere più sufficiente. Il centro Caritas della parrocchia San Martino I Papa ha suonato un campanello d’allarme. Per la seconda volta nel giro di appena un mese.

Le donazioni 

I dati sono sconfortanti. Don Antonio Pompili, il sacerdote che gestisce il centro Caritas di via Veio, ha dichiarato che nel corso dell’ultima settimana “sono triplicate le richieste di pacchi alimentari”. Nel 2018 i volontari della sua comunità parrocchiale avevano raccolto e distribuito 1200 chili di generi alimentari. L’anno successivo sono invece stati donati 2475 chili. Ma la crescente domanda, e la nascita di nuove povertà legate all’emergenza Coronavirus, rischia di non essere più gestibile.

Richieste d'aiuto triplicate

“Non siamo certi di riuscire a soddisfare queste persone per le prossime settimana” ha annunciato Don Pompili. “Lo scorso mercoledì” (6 maggio ndr)  il parroco ha spiegato di aver “aiutato un numero di persone più di tre volte superiore” a quello abituale. La segnalazione testimonia un trend che, la Caritas, aveva già fotografato.

Un quadro in evoluzione

I primi dati delle Caritas diocesane parlavano di aumento degli aiuti alimentari che era compreso tra il 20 ed il 50%. Si riferiva ad un’indagine condotta su 101 Caritas diocesane, pari al 46% del totale. L'analisi è però relativa al periodo che va tra il 9 ed il 24 aprile. I numeri, secondo Don Pompili, nel frattempo sono cambiati. E non in meglio.

I nuovi poveri

“Quello che colpisce – ha testimoniato il parroco – è che  tra le ultime venute ci sono persone prevalentemente giovani, straniere, che avevano un'attività regolare in zona e che dispongono di una casa”. Si tratta di cittadini che stanno pagando il protrarsi delle limitazioni imposte per contenere il Covid 19. “Erano persone come tante fino a pochi giorni fa, alle quali è crollato il mondo addosso”. E questo accade in un quartiere centrale, relativamente agiato come San Giovanni.

L'appello

Cosa fare? Il parroco suggerisce di continuare con le donazioni. Magari lasciando il cibo all’ingresso della parrocchia di via Veio che, tra l’altro, dista poche decine di metri dall’entrata d'un supermercato. L'appello, è stato specificato, non è rivolto solo ai parrocchiani. Gesti di solidarietà possono essere compiuti da chiunque abiti nella zona. 
 

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