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San Giovanni San Giovanni / Via Nola, 5

Sgomberata la palestra popolare di via Nola: "Faremo boxe per strada"

"La Scup andrà avanti. Ci riprenderemo i locali". Gli occupanti sgomberati in corteo per il quartiere

Otto mesi di Scup finiti all'alba di questa mattina con lo sgombero delle forze dell'ordine. I locali al 5 di via Nola a San Giovanni erano occupati dal 12 maggio. Un'occupazione "di nuova generazione", come definita dagli attivisti, che all'appropriazione del palazzo dava qualcosa in più. Una palestra, un’accademia di capoeira, un’osteria, una biblioteca, una scuola popolare, corsi di lingua, un'area bimbi, uno sportello di consulto psicologico, una web radio. Un progetto avviato da un gruppo di educatori sportivi, precari e disoccupati, guidati da Action. Una sorta di centro sportivo a prezzi popolari (pochi euro a lezione), che da oggi si sposta in strada. Tutti a seguire le lezioni sul marciapiede.

Certo, se anche infatti gli occupanti non hanno nessuna intenzione di fermarsi, nè di fermare le attività, come faranno è da capire. Per adesso a prevalere è la rabbia espressa a chiare lettere con un assemblea pubblica davanti a Scup e con un corteo improvvisato al grido "ce lo riprenderemo". Stesso slogan usate dal candidato sindaco Sandro Medici (Rivoluzione Civile) intervenuto a sostegno degli occupanti.

ASSEMBLEA - "Siamo di fronte a uno dei tanti drammi di questa città. In Comune si discute di grandi manovre urbanistiche, di colate di cemento destinate ad abbattersi sulla città, di svendita del patrimonio immobiliare pubblico e si lasciano le persone in mezzo alla strada". Così il candidato in corsa per il Campidoglio mostra la sua solidarietà esaltando le peculiarità dell'iniziativa e i suoi risvolti sulla socialità del quartiere. "Questo era un centro sociale di nuova generazione che creava un legame sociale tra attivisti e cittadini. E' questo che fa paura".

Il candidato ha le idee chiare e centra il punto: "Vorrei proprio sapere chi sono i mandanti. Questo è l'inizio di una strategia assassina, c'è qualcuno che vuole consegnare tutto ai privati e alle speculazione". E poi il secco avvertimento: "Non ci fermeremo". A fargli eco il consigliere Andrea Alzetta. Stessa rabbia, stessi concetti. "Dobbiamo dire basta all'arroganza della speculazione e degli enti locali che la avallano, continueremo a strappare pezzi di città alla logica del cemento". Già, ma il palazzo di via Nola a chi è stato "strappato"?

Sgombero Scup via Nola

STORIA - Scup nasce il 12 maggio scorso. Lì, nel nuovo polo sportivo popolare, ha operato fino al 2004 l'ex motorizzazione civile. I locali erano di proprietà del Ministero dei Trasporti fino al conferimento in un fondo immobiliare, il Fip (Fondo Immobili Pubblici), promosso dal Ministero dell'Economia e gestito dalla società Investire Immobiliare. Nel 2010, come spiegato dagli occupanti, il Fip ha venduto lo stabile a un'altra società, "nata e chiusa poco dopo l'acquisizione del palazzo". A quanto emerso infatti la società sarebbe al momento inattiva. Dunque, se a quanto pare il palazzo non farebbe più parte ufficialmente del demanio statale, non è chiaro quale sarà il suo destino. Esattamente quanto è chiaro invece che gli occupanti da lì non si spostano, a costo di bloccare la via per giorni.

"Questo pomeriggio faremo il corso di arabo come da programma e continueremo comunque con le lezioni di capoeira e di box". Dove non si sa, forse sul tappeto rosso spostato dalla palestra al marciapiede davanti all'ingresso. "E poi ci saranno come sempre le letture per bambini. Faremo un pranzo sociale, dobbiamo organizzarci con le cose da mangiare, da bere, dobbiamo sentire se qualcuno ci può dare un appoggio". Insomma, la storia di Scup, non sembra finita. Sigilli permettendo.

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